Ma qualunque predicazione non abbia quel nome, quel vocabolo a principio e fine, tornerà, temo, non solamente inutile ma dannosa. Io non posso accettare la strategìa che mi proponete perchè non può condurre a quel fine; può condurre a conquistare qualche miglioramento amministrativo, qualche concessione, qualche riforma di codici; può condurre, se pur volete, a conquistare una porzioncella omiopatica di libertà a ciascuno dei molti Stati in cui siamo divisi, non già a riunirli, a farne nazione: può condurre, se vi ci concentriamo tutti, a sviare gli animi dalla meta, a persuadere le popolazioni italiane che possono migliorare le loro condizioni sotto gli attuali governi, a dare sfogo all'attività concentrata dei giovani che un giorno avrebbe prodotto l'esplosione nazionale, a cacciare nuovi germi di divisioni federalistiche, a creare vanità locali, a generare spirito di machiavellismo e di tattica dove abbiamo bisogno di fede, sincerità e virtù vera.....
Mentr'io m'era deciso di tacere, sento ormai dovere di parlare e parlerò fra non molto. Non parlerò esclusivo come parmi temiate; parlerò d'Italia e d'unità nazionale, perchè i più fra i vostri la pongono in dimenticanza; e mentre voi continuerete a giovarvi delle occasioni che, non l'amore ma la debolezza dei governi vi porge, per spingere innanzi le popolazioni assonnate e divise, io procurerò di tenere alzata la santa bandiera, sì che, sospinte, sappiano a che fine dirigersi: dirigersi, badate, quanto lentamente casi e tempi vorranno - la nostra non è questione di tempo - ma dirigersi continuamente a quell'unico intento che le moltitudini potrebbero facilmente dimenticare per adagiarsi nel letto di rose dei miglioramenti materiali e amministrativi: - soli che voi, seguendo il metodo attuale, possiate ottenere e precariamente.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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Stati Italia
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