Ogni smembramento sarebbe un passo retrogrado. Tolga il cielo che l'esempio funesto debba, o Siciliani, venirci da voi!
La vostra questione, o Siciliani, sta, non fra Napoli e voi, ma tra voi e l'Italia futura, tra un alto insegnamento d'unione e un pessimo d'individualismo locale; tra l'Europa che deciderą dall'opere vostre se noi risorgiamo a nazione o a mero egoismo d'utile materiale e di libertą, e l'Austria che studia i modi di conculcarci e vi riescirą se invece di stringerci a falange serrata, ci confineremo nella formola immorale del ciascuno per sč, nell'esosa indifferenza alle sorti comuni; e sta fra la vita potente, attiva europea, che si prepara a venticinque milioni d'Italiani ricchi di mente, di cuore e di mezzi, e l'esistenza nulla, impotente, dominata dalla prima influenza straniera che vorrą soggiogarvi, destinata all'isola vostra se sola e non immedesimata coi fati della penisola. Pensatevi. Molti fra voi vi parlano di costituzioni vostre, di tradizioni, di diritto pubblico fondato su precedenti del 1812. In nome di Dio, non tollerate che la posizione conquistata da voi cogli ultimi fatti scenda a termini cosģ meschini. Se poteste mai rassegnarvi a ritrocedere nel passato e cercarvi le origini del vostro diritto, rinneghereste a un tempo l'Italia futura e la coscienza che vi spronava a insorgere e vi meritava vittoria.
Le origini del vostro diritto stanno, o Siciliani, non in una costituzione ineguale alle ispirazioni dei tempi che vi fu data quando il gabinetto inglese non aveva altro modo di far dell'Isola vostra una stazione militare per le sue armate e che vi fu tolta quando, caduto Napoleone, quel bisogno cessņ; ma nella vostra gloriosa insurrezione del 12 gennajo e nell'entusiasmo con che essa fu accolta da un capo all'altro della penisola.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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