Io vivo, voi lo sapete, irrequieto per l'unitą d'Italia messa a pericolo dai guastamestieri, non per la repubblica immancabile, inevitabile, non solamente in Italia, ma in pressochč tutta Europa. E aspetto come ho detto, scritto e stampato, devoto e sommesso che la volontą dell'Italia si manifesti solennemente. Ma parmi di potervi dire senz'essere agitatore: quando la forma repubblicana, senz'opera vostra, senza violenza, senza usurpazione di minoritą, v'č messa davanti, pigliatela; non fate vedere all'Italia e all'Europa che voi, repubblicani nati, la rifiutate senza perchč. Voi non avete pił governo; non potere, malgrado l'autografo, che sia legittimo. Pio IX č fuggito: la fuga č un'abdicazione: principe elettivo, egli non lascia dietro sč dinastia. Voi siete dunque, di fatto, repubblica, perchč non esiste per voi, dal popolo in fuori, sorgente d'autoritą. Uomini logici ed energici ringrazierebbero il cielo del consiglio ispirato a Pio IX e direbbero laconicamente: il papa ha abbandonato il suo posto: noi facciamo appello dal papa a Dio convocando un Concilio. Il principe ha disertato, tradito: noi facciamo appello dal principe al popolo. Roma č, per volontą di provvidenza, repubblica. La Costituente italiana, quando queste mura l'accoglieranno, confermerą, muterą o amplierą questo fatto. E scelto dal popolo un governo, s'accoglierebbe in Roma, poichč i popoli d'Italia non son liberi tutti sinora, il nucleo iniziatore e precursore della Costituente italiana futura; e questo nucleo d'uomini noti, mandati dalla Toscana, dalla Sicilia, da Venezia, dall'emigrazione lombarda, dai circoli, dalle associazioni, presterebbe appoggio efficace al governo; e quel governo, con pochi atti nazionali davvero, diventerebbe governo morale di tutta Italia in brev'ora.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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