E per questo, il miglior partito era quello di condurre il popolo primo sul campo, tanto ch'esso imparasse in un tratto il proprio debito e la propria forza, e gli altri imparassero a rispettarlo e temerlo.
Questi pensieri mi diressero nel nuovo stadio d'agitazione che da Londra iniziai.
In Roma, io aveva lasciato, prima d'allontanarmene, le norme necessarie all'impianto d'una Associazione Nazionale segreta, che si ordinava rapidamente. In Londra fondai un Comitato Europeo e un Comitato Nazionale Italiano.
L'impianto e gli Atti del Comitato Nazionale trovarono favorevole accoglimento in Italia. Gli animi si riconfortarono a speranza e lavoro. Adesioni e promesse vennero pressochè unanimi dagli uomini che, nei fatti di Venezia e di Roma, avevano conquistato nome e influenza. Comunque, per diverse cagioni, il risultato pratico dell'Imprestito dovesse, in ultima analisi, come dirò, riuscire meschino, le nostre cedole erano su quei primi tempi ricercatissime. L'ordinamento segreto si estendeva rapidamente. Nella Lombardia, in Toscana, in Roma, la stampa clandestina s'iniziava operosa, ardita, irreperibile. Un Comitato Siciliano si costituiva fin dalla prima metà del 1851 nell'Isola, e un altro Comitato d'esuli Siciliani in Parigi stava anello intermedio fra quello e noi. Tra il 1850 e il 1851 si fondavano in Piemonte e nella Liguria le prime Associazioni Operaie, paghe del modesto fine del mutuo soccorso, ma pronte a cogliere ogni opportunità di dichiarare la loro devozione alla Patria.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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