Questa mania di suffragi, di sovranitą popolare, omeopaticamente applicata dove non č nč indipendenza, nč popolo, fu, tra noi, rovina di molte imprese e indugio perenne al concentramento delle forze e alla rapiditą delle operazioni. Noi non siamo, giova pur sempre ripeterlo, la Democrazia, ma un esercito di cospiratori - e chiamo cospirazione, tanto il lavoro che si adopera a diffondere stampe vietate, quanto quello che tende a preparar barricate - militante a conquistare un terreno alla Democrazia. Le norme dell'assoluta libertą, applicate oggi al compimento della nostra missione, ricordano il Libertas che i genovesi scrivevano un tempo sulle porte delle prigioni. Nelle congiure, come tra le barricate, l'iniziativa scende, non sale. Spetta ai pochi che si sentono fatalmente spronati a fare, e capaci d'indurre altri a seguire, e puri d'anima e irrevocabilmente determinati a non adorar idoli d'opinione, transazioni o menzogne, ma solamente l'idea che li guida e l'intento. E se la loro č, come spesso avviene, illusione, il popolo non li segue.
Il popolo - il popolo dei volenti azione - accennava seguirci. L'Associazione s'ordinava rapida e spontanea su tutti i punti; e il primo atto d'ogni nucleo era un'adesione al Comitato Nazionale. Il bisogno d'unitą era universalmente sentito, e cancellava, nei migliori, ogni lieve dissenso. I giovani che amavano, pił che sč stessi, la patria, non temevano sagrificata una parte d'indipendenza nell'accentrarsi volontariamente a una direzione; non sospettavano che, pel loro consenso, potesse mai inalzarsi un seggio d'autoritą pericolosa al paese: chi č degno di libertą non teme di perderla, nč la perde.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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