I pensatori, ai quali è centro di politica europea Moncalieri, sorridano increduli a posta loro, ma chi cerca appurare il vero, viaggi per quei paesi, interroghi, e veda se l'importanza data all'Italia non è cresciuta di tanto, da far parere ogni suo moto, ogni sua sommossa, fatto grave di conseguenze ai moti e al progresso d'Europa. Questo cangiamento nella teorica dell'iniziativa europea, accettato senza analisi di cagioni dai popoli, è dovuto alle manifestazioni che nel 1848 e nel 1849 rivelarono un'Italia, ignota fino a quei giorni. Il Comitato Nazionale non fece che indovinar quel fatto, giovarsi dei diritti che dava a chi parlasse in nome d'Italia, e fondarvi sopra una fratellanza più positiva, un accordo predeterminato pel caso d'azione. Pur tanti anche oggi fra i nostri - e dovrò or ora, con dolore e rossore, accertarlo - dimenticano quel fatto supremo e guardano all'Italia, siccome a schiava giacente, finchè piaccia a Parigi o a Berlino di dirle: sorgi! dimenticano che non è senza merito di fede in noi l'avere inteso quanta parte di vita europea s'agita nella patria nostra, e l'aver preparato, come meglio si poteva, il terreno ad alleanze, che l'Italia dovrà e potrà stringere fin dai primi giorni del suo risorgere.
E in Inghilterra e negli Stati Uniti d'America - in questi ultimi per opera in parte di Kossuth, che affratellò sempre i fati dell'Ungheria e dell'Italia - l'opinione, sistematicamente traviata dalla stampa ligia alla monarchia piemontese, si trasformava, si incaloriva rapidamente.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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