Or penda sul capo al nemico la spada di Damocle. Ei sa che sta in mani italiane troncare il crine che la sostiene. Noi non abbiamo più ostacolo d'impotenza; ma soltanto una falsa funesta idea preconcetta, che un generoso impulso di core o la mente illuminata da più severe meditazioni può distrugger domani.
IX.
Il tentativo di Milano ha intanto, comunque strozzato in sul nascere, provato due cose: ha provato all'Europa che il silenzio della Lombardia era silenzio, non di chi giace rassegnatamente assonnato, ma di chi odia cupamente e tanto, da non poter esprimere l'odio se non coll'azione: ha provato all'Italia che il fremito d'emancipazione è sceso alle moltitudini e che i popolani assaliranno, sprezzando il nemico coi ferri aguzzati delle loro officine, qualunque volta agli uomini intellettualmente educati, parrà di dire: eccoci con voi, sorgete! Da oggi in poi non sarà più concesso ad alcuno di mascherare il rifiuto sotto pretesti d'impotenza o di freddezza nel popolo: bisognerà dire: non vogliamo perchè siamo, fisicamente o moralmente, codardi.
E un altro vantaggio ha reso quel tentativo alla causa nazionale italiana: ha smascherato, per qualunque non è stipendiato, o imbecille, mi contenterò di dire, la nullità, l'assoluta impotenza della parte regia in Piemonte. L'insegnamento non è nuovo per noi. L'impotenza del Piemonte regio a vincere m'era nota fin da quando io antivedeva e predicava in Milano, nell'Italia del Popolo, le vergogne della guerra del 1848; e più dopo, poco prima della rotta di Novara, io gridava a' miei concittadini, nei Ricordi ai Giovani: "se ritenterete la guerra sotto quella povera insegna, sarà guerra perduta.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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