Voi potete contemplare il passato fino al punto in cui l'occhio abbagliato vi fantastichi l'avvenire; ma voi non potrete far sģ che sorga. Avrete in Francia moti, insurrezioni, rivoluzioni; ma questi moti, inevitabili dov'č com'oggi, un governo sprezzato, questi moti che una vostra insurrezione determinerebbe e che, fecondati dall'iniziativa delle nazioni, s'affratellerebbero nell'idea comune e romperebbero per la Francia quel cerchio fatale, non vi daranno, prorompendo primi, quel che cercate. Aveste patria e libertą dalla rivoluzione francese del 1830? Le aveste dalla repubblica del 1848? L'iniziativa francese vi darebbe, o miseri, non la libera patria, ma l'impulso alla monarchia che, impotente a fare da per sč, č vigile a preoccuparvi la via; e la diplomazia europea consigliera ai vostri principi di concessioni e di leghe: e la guerra regia sostituita alla nazionale; e le sue vergognose, inevitabili, fatali disfatte. Oggi, se volete rimanere padroni del vostro moto, della vostra guerra, del vostro intento, v'occorre, e v'incombe di mover da voi. Voi non potete - e Dio v'ispiri d'intendere l'incoraggiamento di questa parola - esser liberi che essendo grandi.
Grandi, intendo, di coscienza spontanea: grandi d'intuizione: grandi di quel coraggio morale, che dilegua i fantasmi addensativi intorno dalla falsa scienza dei tattici, dai sofismi de' paurosi, dai calcoli volgari d'un inetto materialismo, dalle diffidenze nudrite di vanitą, di machiavellismo scimiottante e d'una anarchia insinuata dall'estero.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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