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      Avete una condizione d'Europa, che v'assicura non poter aver luogo una vittoria italiana senza eco d'insurrezione al di fuori. Avete letto, studiato le relazioni e le misure governative dopo il 6? Le scoperte di Komorn? Gli arresti di Berlino? Le misure prese in più punti in Germania?
      Voi non vedete impossibile l'insurrezione. Voi non potete credere che l'Austria possa sostenere la guerra senz'essere assalita nell'interno e smembrata. Quali obiezioni avete dunque all'azione?
      Voi dovete intendere ciò che io non poteva pubblicar prima. Dato il moto lombardo, la zona d'occupazione, che si stende da Bologna in su, è perduta per gli austriaci coll'insurrezione della città, che è primo punto di concentramento alla linea. I distaccamenti avventurati nelle Romagne sono perduti. E il concentramento delle forze, che sono in Toscana e più in su, è impossibile pure. Noi non abbiamo che ad essere padroni della Lunigiana; e lo eravamo e lo saremo qualunque volta l'insurrezione lombarda sarà un fatto accertato. Rimangono le forze attualmente in Lombardia, rotte dall'insurrezione minate dagli ungheresi, ai quali terrebbero dietro altri elementi. Date moto all'insurrezione al nord: in Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Valtellina: abbiate una sorpresa che tronchi le comunicazioni del quadrilatero col lago, col Tirolo; accentrate queste forze dell'insurrezione delle parti che ho nominate nel Tirolo italiano: date la mano con quest'operazione al Friuli e al Cadore, fremente d'agire, e ditemi dov'è la guerra dell'Austria.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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