E tuttavia non avete smarrito il sangue freddo un istante; non vi siete, se credevate alla vostra impotenza, travolti nella demenza o nel suicidio! No, voi leggete, discutete - mentre i croati bastonano - punti di sistemi stranieri; passeggiate tranquillamente. Amate! sì ma badate a istillare prudenza e tiepidezza d'affetto patrio nel cuore della donna che amate: il croato punisce col bastone le imprudenze femminili!
Io ho la morte nel cuore, Emilio, scrivendovi. Le codardie, le bassezze, il gelo che m'è toccato vedere e palpare in questi ultimi mesi hanno superato quello ch'io, nei momenti più neri, poteva idearmi. Uomini, come... disdirmi l'amicizia, perchè io diceva - "verifichiamo se il popolo vuole agire," - uomini come... farsi denunziatore dei miei amici: uomini, come Maestri, scrivermi che bisognava far libri: uomini come Manin e Montanelli, rallegrarsi della disfatta perchè ucciderebbe la mia influenza: uomini, come voi, rimanervi freddi, assiderati, immobili di mezzo al fremito del popolo vostro, e vagheggiare l'iniziativa francese! E, devo pur dirlo, gelosiucce meschine, vanità meschinissime, diffidenze colpevoli, a rodere, di mezzo a voi, il mio nome, che non è se non una bandiera caduta, domani, la mia influenza che, prima della lotta, avreste dovuto usare come un mezzo di forza, le mie idee che non sono se non quelle predicate un tempo da tutti voi. E che temevate da me? Io non ho che la febbre d'Italia, l'amore d'Italia, l'ingegno d'Italia. Io vi portava un vincolo di simpatie straniere, un vincolo con importanti elementi, un po' di fascino esercitato sui giovani d'azione.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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