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      V.
     
      E voi, condottieri delle rivoluzioni passate, che avete voi fatto? Che avete voi fatto del popolo, della gioventł, dell'idea rivoluzionaria, de' principii che ne dominano lo sviluppo, dell'Italia e della missione, ch'essa v'aveva fidata?
      Nulla! Avete sprecate o neglette lo forze che vi s'accumulavano intorno; avete scavato un sepolcro a tutte le pił belle speranze; avete creato la morte. Ora l'adorate divinitą prepotente!
      Avevate una parola, che proferita al popolo, potea suscitarlo all'opre del braccio. Era la parola onnipotente; la parola della quale si valsero per legge di cose tutti i grandi che vollero dominare o trascinare all'azione le moltitudini; la parola che creava i quattordici eserciti della Convenzione, e pił tardi, benchč convertita in delusione, la potenza di Napoleone; la parola che Dio scrisse nella prima pagina del libro della creazione, il core. - L'avete voi detta? Avete voi gittato in mezzo alle turbe quel nome magico, che annunciando all'uomo la propria dignitą, crea dallo schiavo l'eroe, quella parola d'EGUAGLIANZA, che Cristo aveva pronunciata diciannove secoli addietro, e che in un mondo corrotto, anarchico, egoista, incredulo, lacerato dai barbari aveva pur bastato a fondare una religione? Avete voi detto al popolo: noi veniamo ad emanciparvi; veniamo a stringere il patto d'amore; veniamo a porre un termine alle vostre miserie? - No, avete tremato del popolo; del popolo senza del quale non farete mai nulla; del popolo, PRIMO ELEMENTO DELLE RIVOLUZIONI. Perchč, noi lo abbiam detto e lo diremo finchč prevalga, le rivoluzioni hanno ad esser fatte PEL POPOLO E DAL POPOLO; nč finattantochč le rivoluzioni saranno, come ai nostri giorni, retaggio e monopolio d'una sola classe sociale e si ridurranno alla sostituzione d'un'aristocrazia ad un'altra, avremo salute mai.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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