!! - Sperda il tempo quella parola, e verrà giorno in cui le nostre generazioni ricuseranno di crederla. Ma in oggi, a chi non prepone all'utile della patria una illusione di meschino amor proprio, giova farla suonare alto, sì che l'Italia arrossisca d'averla intesa e sofferta! Giova ripeterla a snudare la piaga che dannava a morte una rivoluzione nata sotto bellissimi auspicî; giova dirla, perchè lo straniero impari a conoscere come furono tradite da pochi capi le più care speranze d'un popolo condannato finora a starsi errante tra la infamia dei gabinetti e la codardia de' suoi condottieri! Furono visti i settecento Modenesi di Zucchi attraversare Bologna disarmati e dimessi, in sembianza di prigionieri. I cittadini piangevano a tanta viltà; il ministro della guerra era ARMANDI, e dava quest'ordine mentre gli Austriaci avevano già oltrepassato il confine Bolognese; rotto il non-intervento a Modena, a Reggio, a Parma, a Ferrara; e tutto quel giorno (20 marzo), non fu dato un ordine ai cittadini armati raccolti ai quartieri; e fu pubblicato solamente un manifesto, in cui s'esortavano i cittadini non a preparare le barricate, ma a starsene tranquilli nelle proprie case; e s'affermava la guardia NAZIONALE essere istituita a mantenere non la indipendenza della nazione, ma il buon ordine, e non altro; e fu sussurrato ai padri, ai capi di famiglia o di negozio, ai giovani stessi di non abbandonar la città per raccogliersi in Ancona; e chi facea queste cose, prometteva sarebbe stato l'ultimo a partirsi, poi si partiva primo, la sera, e secretamente!
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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