Non parlano di FONDARE, o se lo fanno, è linguaggio timido, misterioso, indeterminato per siffatto modo che varrebbe meglio tacersi. Scrivono LIBERTÀ sulla loro bandiera. Libertà di che sorta? Come ordinata? Da quali principî dedotta? - I senatori Veneti facevano suonare alto quel nome; ma la loro libertà si stava confinata tra: a palace and a prison(76), tra i piombi e la bocca del leone. - I Genovesi l'aveano scritta sulle loro prigioni; e v'è tal contrada in Europa che ricorda in oggi la prigione dei Genovesi. - Bentinek l'affacciava agli Italiani del 1814 sullo stendardo Britannico, e gli Italiani sanno come il congresso di Vienna interpretasse quella parola. Non v'è usurpatore, tiranno o invasore straniero che non abbia cacciato innanzi a sè quel vocabolo a spianarsi la via del trono o della rapina. - È dunque necessario determinarne il senso e le applicazioni; e nol fanno. Paventano le divisioni, come se un dì o l'altro, compita l'opera di distruzione, queste non dovessero insorgere, e più tremende perchè non calcolate. Paventano l'accusa di dittatura, come se tra l'esprimere un'opinione e imporla colla forza non corresse un divario infinito. Paventano d'errare come se l'errare fosse delitto, come se non rimanesse sempre aperta una via d'ammenda all'errore, morendo in un angolo della patria per la volontà nazionale manifestata.
Noi non paventiamo l'accusa di fautori di divisioni, però che il nostro franco discorso può, come sovente dicemmo, chiarirle, ma non crearle, e d'altra parte, se noi a proporre un simbolo del futuro, vogliamo attendere che tutti consentano, meglio è ristarsi; dacchè i buoni ad affratellarsi con noi hanno bisogno di conoscerci quali siamo, i tristi non consentiranno mai; nè d'essi curiamo.
| |
Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
|
|
Veneti Genovesi Europa Genovesi Italiani Britannico Italiani Vienna
|