- Ditegli: sta in te l'imitare quelli atti; sorgi gigante nella tua potenza: Dio è con te: Dio sta cogli oppressi! Quando vedrete passare sopra quei volti un pensiero di vita, quando udrete levarsi, come un vento sul mare, il fremito popolare - allora - ma allora soltanto, slanciatevi alla sua testa, stendete la mano alla terra Lombarda: là stanno gli uomini, che perpetuano il vostro servaggio: stendetela all'Alpi: là stanno i vostri confini: - e mandate il grido di FUORI IL BARBARO: GUERRA ALL'AUSTRIACO! - Il popolo vi seguirà.
IV.
E v'è una parola che il popolo intende dovunque, e più in Italia che altrove, una parola che suona alle moltitudini una definizione dei loro diritti, una scienza politica intera in compendio, un programma di libere istituzioni. Il popolo ha fede in essa, perchè egli in quella parola intravvede un pegno di miglioramento e d'influenza - perchè il suono stesso della parola parla di lui, perchè egli rammenta confusamente che s'ebbe mai potenza e prosperità, le dovette a quella parola scritta sulla bandiera che lo guidava. I secoli hanno potuto rapirgli la coscienza delle sue forze, il sentimento de' suoi dritti, tutto; non l'affetto a quella parola, unica forse che possa trarlo dal fango d'inerzia ov'ei giace per sollevarlo a prodigi d'azione.
Quella parola è - REPUBBLICA. -
Repubblica - ossia cosa pubblica: governo della nazione tenuto dalla nazione stessa: governo sociale: governo retto dalle leggi, che siano veramente la espressione della volontà generale.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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