O saluterete l'eletto della vittoria? Inalzerete sullo scudo il soldato fortunato? - Fatelo: avrete così una rivoluzione sociale sfumata in un uomo: avrete un Bonaparte che vi prometterà libertà, poi avrà bisogno d'una Sant'Elena per riconoscerla valida e prepotente: avrete un'aristocrazia militare, una gloria forse a prezzo della prosperità e dei vostri diritti: una tirannide di pretoriani. Poi, i grandi geni militari non si manifestano onnipotenti a conciliare i partiti più discordi, in un'ora, s'allevano fra le battaglie: vincono nelle campagne gli sproni di cavaliere. Dall'assedio di Tolone all'impero trascorsero parecchi anni, due campagne in Italia, ed una in Egitto. E intanto? Vi rimarrete, attendendo il genio, e le circostanze che lo fecondino? A non cacciare nella nazione un principio che distrugga le vostre future speranze, soggiornerete sempre(83) nel provvisorio? - Sceglietevi un principe straniero. Dalla Svezia alla Francia, dal Brasile all'Africa, i coronati che invocano uno stato sono tanti! - Oh! è essa sì bassa cosa questa corona d'Italia, che abbiate ad offrirla all'incanto ai raminghi stranieri, colla certezza di trarvi in patria gli eserciti e le battaglie, e, peggio, i protocolli dello straniero - dacchè la Italia non è stato tale, che un germe di casa regale possa esserne scelto a dominatore, senza concitare l'invidia e le paure e le gelosie delle corti d'Europa? - Ora, qual è il modo di conciliare codesti elementi? Di spegnere la tirannide, di non vendersi a un tiranno soldato, di non ricommovere gli animi alle stragi civili, di non crearvi nemici potenti in tutti i gabinetti stranieri?
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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