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      Un giorno, quando noi avremo nome, e patria, e libertà, noi spiegheremo dinanzi ai nostri fratelli il quadro gigantesco e sublime del progresso dello spirito d'associazione, e le vicende per le quali attraverso rovine d'imperi e nazioni, attraverso i mille ostacoli che le tirannidi e l'individualismo suscitavano ad ogni tentativo, giovandosi ora delle conquiste, ora delle emigrazioni, ora del commercio, fuggendo un popolo per trionfare in un altro, svanendo in un secolo per ricomparire poi più potente, aspirando in un'epoca all'unità colla spada di Roma, tentandola in un'altra col pastorale, tramutando insensibilmente lo schiavo in servo, in vassallo, in borghese, in uomo libero; trasformando la proprietà; combattendo il feudalismo colla monarchia, il dispotismo coll'aristocrazia del sangue, colla potenza dell'oro, e l'insolenza dell'oro colla influenza della capacità; sviluppando più sempre la natura morale dell'uomo, e diminuendo il dominio della natura fisica: vincendo le abitudini del clima colle frequenti comunicazioni, colle vie moltiplicate, coi telegrafi, la Civiltà progressiva n'è inoltrata a un punto, dal quale nessuna forza oggimai può farla retrocedere - e la umanità emerge raggiante, sempre potente di nuovi ajuti, sempre raccogliendo qualche popolo nel suo cammino, sempre acquistando terreno in Europa, e incominciando ad invadere l'Asia. Sarà bello, finita la gran giornata, gittare uno sguardo, come il pellegrino, sulla via trascorsa. Oggi, noi stiamo sulla breccia, siamo stretti dalle urgenze dei tempi e degli avvenimenti; abbiamo la lancia in pugno.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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