Dov'essi travedano cotesta Svizzera non è facile risaperlo; forse negli idillî di Gessner. Pur se anche innocenza e semplicità prevalessero tra gli Svizzeri, non sarebbe frutto del reggersi a federazione, bensì di cagioni inerenti ai luoghi, all'educazione, alla povertà naturale. Ma io scorrendo la storia(95) veggo la Svizzera campo di guerre e stragi fraterne per intolleranza religiosa in un secolo, per pretese di aristocrazia in un altro, e sempre per raggiri dei gabinetti stranieri influenti nei consigli e nei varî governi. E guardando al suo patto, lo veggo ineguale ai bisogni, impotente a crear la concordia, e violato sempre all'estero ed all'interno - e mentre il patto conteneva solenne divieto ai cantoni di stringere alleanze straniere senza il consenso di tutti, veggo i cantoni ligi sempre delle potenze straniere collegarsi or coll'Austria, or colla Francia, or colla Spagna e or con Venezia senza pur chiedere il consenso voluto - e mentre ogni cantone cercava provvedere unicamente alla propria gloria e al proprio incremento a dispendio della intera confederazione, il timore solo dell'ambizione e della potenza dei principi tenerli uniti, e superato il pericolo, rotta immediatamente la unione - e la Svizzera forte a principio dell'altrui debolezza, la Svizzera repubblicana decadere rapidamente, quando tutte le monarchie ingigantirono nelle armi e nei mezzi - e odo la veneranda voce di Giovanni Muller dichiarare che la intenzione d'occuparsi in un trattato sul mantenimento della libertà nella Svizzera gli sarebbe tornata inutile, dacchè quanto aveva veduto gliene dimostrava l'impossibilità(96). - Però l'esercito repubblicano francese, malgrado alcuni fatti di resistenza ostinata, soggiogò in brev'ora la Svizzera.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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