Perchè, quali forti cagioni avvalorano in oggi le divisioni tra noi? D'onde deriva la condanna di eterna lite alla quale, secondo i Federalisti, soggiace l'Italia?
Alcuni invocano le razze.
Or le razze tra noi dove sono? - Dove si mostrano predominanti? - In qual punto hanno serbato le loro conquiste? - Su quale palmo di terreno italiano può additarsi oggi ancora il trionfo di una razza straniera? - E per qual via dalle razze potrà dedursi una divisione federativa? La mano di Dio le ha disseminate e confuse in ogni provincia italiana; e dov'è l'uomo che presuma risuscitarle, separarle, e dire ad esse: quella frazione di terreno spetta alla razza Germanica, quell'altra alla Illirica?
Noi concediamo molto alle razze: aggregati di milioni che dispersi serbano quasi un segno, una parola segreta per riconoscersi, che hanno l'impronta d'una missione misteriosa e solenne, e lottano ostinatamente colle influenze straniere di luoghi e d'uomini sino al compimento di quella. Ma quando la missione appare evidentemente consumata, perchè ostinarsi a perpetuarla? Quando l'ire sono spente da secoli, perchè volerle rieccitare dalla polvere del sepolcro comune? Quando la traccia distinta delle razze è perduta, perchè logorare le forze a rintracciarla sotto lo strato uniforme che la ricopre? - In Italia fu il convegno di tutte le razze. Qui sulle nostre terre si raccolsero tutte quasi a congresso, come se nella Penisola dovesse cacciarsi il compendio del mondo; come se l'Italia futura avesse a riunire la vivezza e la spontaneità meridionale colla gravità e la profonda costanza delle razze settentrionali.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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