Fu la prima guerra d'indipendenza dell'elemento italiano contro l'elemento, d'origine probabilmente semitica, chiamato dagli antichi pelasgico. La seconda fu quella condotta dai Romani Italiani contro l'elemento celtico e Gallo: guerra divisa in due periodi che comunque sovente s'intreccino l'uno coll'altro potranno pur sempre e facilmente scernersi siccome distinti dallo scrittore. Il primo, nel quale diresti che l'Italia segnasse a Roma i termini della sua missione unificatrice dicendole: sarò tua a patto che la tua vita s'immedesimi colla mia, ha il proprio punto culminante nella guerra colla quale le città socie, risuscitato il vecchio nome d'Italia e battezzando di quel nome il centro della Lega, Corfinio, chiesero e ottennero la cittadinanza di Roma che poi s'estese a quanti vivevano tra l'Alpi e il Mare: il secondo, mira colle forze romane convertito in italiche, a promuovere il trionfo dell'elemento indigeno sugli elementi stranieri. Poi venne il grido-programma, che l'epoca successiva dovea raccogliere, di Spartaco. Poi la dittatura di Cesare che conchiuse la prima epoca della fusione italiana. Era fusione, più che sociale, politica; ma italiano a ogni modo era, nelle forme materiali, verso il conchiudersi di quell'epoca, l'incivilimento rappresentato da Roma; italiani di tutte provincie erano gli ingegni che in Roma si concentravano; italiana era la rete di vie che vi mettea capo: italiano il diritto civile: italiano il sistema municipale: italiana l'aspirazione dei popoli.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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