E come intendere un concetto unitario senza un principio intorno al quale si svolga?
Noi siamo dunque trascinati forzatamente sul terreno dei principī. Dobbiamo ravvivare la credenza in essi: compire un'opera di credenza, di fede. Lo esige la logica delle cose.
I principī soli fondano. Le idee non si traducono in fatti senza forti credenze universalmente riconosciute. Non si compiono grandi cose se non rinegando l'individualismo e con un sacrificio costante al progresso generale. Ora, il sacrificio č il sentimento del Dovere in azione. E il sentimento del Dovere non puņ scendere dagli interessi individuali, ma esige la conoscenza d'una legge superiore inviolabile. Ogni legge posa sopra un principio; dove no, č arbitraria ed č permesso violarla. Č necessario che quel principio sia liberamente accettato da tutti; dove no, la legge č dispotica ed č dovere violarla. L'applicazione del principio sta in una vita conforme alla legge. Scoprire, studiare, predicare il principio che deve esser base alla legge sociale del paese e del tempo in cui si vive: č questo lo scopo d'ogni uomo che volga il pensiero a un ordinamento politico. La fede in quel principio genera le opere efficaci e durevoli. La sola e sterile conoscenza degli interessi individuali non puņ generare che la sola e sterile conoscenza del diritto individuale. E la conoscenza del diritto individuale puņ generare alla volta sua, quando quel diritto č negato, disagio, opposizione, lotta, insurrezione talora, ma insurrezione che, come quella di Lione, non frutta se non rinacerbimento d'ostilitą tra le classi che compongono la societą. Č necessario dunque tornare pur sempre, quando si vuol compire un di quei grandi fatti che si chiamano Rivoluzioni, alla conoscenza, alla predicazione dei principī. Il vero stromento del progresso dei popoli sta nel fatto morale.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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Dovere Dovere Lione Rivoluzioni
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