Non parlò d'interessi a uomini sui quali il culto degli interessi avea versato il veleno dell'egoismo. Affermò, nel nome santo di Dio, alcuni assiomi fino allora ignoti; e quei pochi assiomi che noi, dopo diciotto secoli, cerchiamo tradurre in fatti, mutarono aspetto al mondo. Una sola scintilla di fede compì quello che tutti i sofismi delle scuole filosofiche non avevano saputo intravvedere: un passo nell'Educazione del genere umano.
Il problema attuale - non ci stancheremo di ripeterlo mai - è, come ai tempi di Cristo, un problema d'educazione. Or cos'è mai una educazione che non posa su principî, che non è desunta da una fede comune, che non mira a conquistarle vittoria?
AGLI OPERAI ITALIANI.
DEL DOVERE D'ASSOCIARSI NAZIONALMENTE
1841.
Fra i molti operai italiani che viaggiano fuori d'Italia, parecchi si sono legati ad associazioni straniere, specialmente francesi. All'invito dei loro fratelli di patria, essi rispondono: "non sono tutti gli uomini nostri fratelli? noi abbiamo già dato il nostro nome ad associazioni d'uomini liberi, che vogliono quello che voi volete, che combattono per la stessa causa, l'emancipazione del popolo dai mali morali e fisici che lo opprimono. Non potete esigere più da noi." E si rimangono appartati dal nostro lavoro.
Che cosa siano queste Associazioni, noi lo diremo tra non molto. Le più hanno scritto sulla loro bandiera comunione di beni, abolizione della proprietà; dottrine tiranniche, assurde, nemiche al progresso dell'Umanità, che noi dovremo confutare in alcuno de' numeri successivi dell'Apostolato: dottrine fortunatamente irrealizzabili, ma che producono in oggi il doppio male di raffreddare l'attività di molti tra i veri amici del popolo, e di consumare intorno a progetti impossibili l'energia di molti operai eccellenti per intenzioni, ma illusi.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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