Io non presento accuse formali, perchè non ho prove dirette, e l'impudenza delle asserzioni deliberate quando non s'hanno che indizî mi par arte da lasciarsi ai nemici, immorali per vocazione ed oggi per necessità di difesa, dacchè, se combattessero ad armi eguali e da generosi, cadrebbero, e lo sanno. Ma accennerò alcuni fatti su' quali ogni uomo potrà fondare spassionatamente il proprio giudizio.
Per gli indizî desunti da lettere mie e d'altri violate per uffizio di spionaggio dal gabinetto inglese, e per le imprudenze commesse da quei che più ciarlano e meno fanno, il governo napoletano e l'austriaco sapevano che gli esuli italiani si preparavano ad accorrere, con mezzi abbastanza forti ed animo assai più forte, dovunque sorgesse una bandiera italiana; ignoravano, come appare dalle mille e una sciocchezze pubblicate ne' loro giornali, i modi e i disegni. Pareva, in siffatta incertezza, savio partito lo smembrarne le forze anzi tratto, e seducendo alcuni de' migliori a una impresa disperata, perchè calcolata dal nemico, spegner quei pochi, sfiduciar tutti gli altri, far credere agli esuli che non v'era da sperare in moti di popolazioni italiane, e a quei dell'interno che a un drappello di venti si riducevano tutti gli ajuti che dar potevano gli esuli alla causa italiana: poi prepararsi via di logorare colla calunnia l'influenza esercitata da alcuni individui, imposturandoli ordinatori del tentativo. I Bandiera, ardentissimi e improvvidi, erano tali da dar nel laccio. Importava spegnerli, perchè già abbastanza pericolosi per le facoltà dell'animo e dell'ingegno, lo erano poi oltremodo per le aderenze nella marina dell'Austria e pel nome: importava che non pellegrinassero tra le nazioni, simbolo vivo dell'estensione conquistata oggimai dall'opinione nazionale italiana: importava che a quanti nelle file dell'esercito austriaco avessero in animo di seguir l'esempio, un fatto solenne intimasse: morrete.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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Bandiera Austria
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