Il martirio non è sterile mai. Il martirio per una Idea è la più alta formola che l'Io umano possa raggiungere ad esprimere la propria missione; e quando un Giusto sorge di mezzo a' suoi fratelli giacenti ed esclama: ecco: questo è il Vero, ed io, morendo, l'adoro, uno spirito di nuova vita si trasfonde per tutta quanta l'Umanità, perchè ogni uomo legge sulla fronte del martire una linea de' proprî doveri e quanta potenza Dio abbia dato per adempierli alla sua creatura. I sagrificati in Cosenza hanno insegnato a noi tutti che l'Uomo deve vivere e morire per le proprie credenze: hanno provato al mondo che gl'Italiani sanno morire: hanno convalidato per tutta Europa l'opinione che una Italia sarà. La Fede per la quale uomini così fatti cercano la morte come il giovane l'abbraccio della fidanzata, non è frenesia d'agitatori colpevoli o sogno di pochi illusi; è religione in germe, è decreto di Provvidenza. Alla fiamma di patria ch'esce da quei sepolcri, l'Angiolo dell'Italia accenderà, presto o tardi, la fiaccola che illuminerà una terza volta da Roma - dalla Roma non già, come v'insinuano i falsi profeti, del papa, grande un tempo, oggi, checchè cinguettino, spenta e per sempre - ma dalla Roma del Popolo, le vie del Progresso all'Umanità.
L'Italia è chiamata, o giovani, a grandi destini. Solcata l'anima di mille dolori e piena d'alto sconforto ogni qualvolta io guardo agli uomini d'oggi e a quelli segnatamente che s'assumono or di dirigervi, io pur sento tanta fede nel core quando guardo negli anni futuri e in voi che sarete uomini fra non molto, da trovare forza che basti a intuonarvi l'inno della speranza e la profezia dei vostri destini fin sulla pietra dei martiri.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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