- Fummo grandi e temuti! che monta, se non fosse più acerba rampogna dell'esser caduti sì in basso? Se i nostri padri abbandonassero i loro riposi per venir a contemplare come difendiamo ed abitiamo la terra che essi resero la prima del mondo, con quai fronti ne sosterremmo noi gli aspetti? A lavare tanta infamia, a scuotere tanto giogo, a conquistare la libertà, i Calabresi generosi insorsero; insorsero per tutti, con levata in alto la bandiera di tutti: REDIMERE L'ITALIA O MORIRE! E noi balestrati da' comuni oppressori in straniere contrade, abbiamo compreso quel grido, abbiamo benedetta quella bandiera, ripetuto quel giuramento, e, pochi, ma vanguardia di molti lontani, dalla terra d'esiglio ci siamo quivi ridotti. Siciliani, Abruzzesi, Romagnoli, Toscani, Piemontesi, Lombardi, Genovesi, Italiani di tutte contrade, preferireste la vita fra le spie, le bajonette, gl'insulti de' vostri oppressori ai pericoli ed ai cimenti che seguendo il nobile esempio v'aspettano? Gli Austriaci, che oltraggiosi vi conculcano da sì lungo tempo, non vorreste alfine combattere e alla vostra volta perseguitare? Sono numerosi, agguerriti? E voi non siete ventiquattro milioni di fratelli, non i più animosi guerrieri dell'antichità, non i figli dei prodi che in Spagna, in Polonia, in Germania, in Russia, illustrarono di tanto splendore l'aquila di Napoleone? Bonaparte ha detto che un popolo di dieci milioni fermamente risoluto di esser libero, non può essere sottomesso, e la Spagna inferiore a voi della metà di popolazione lo provò resistendo e mandando al basso ben altro invasore che l'inetto Ferdinando non sarà. - Tutte le nazioni europee hanno raggiunto o marciano verso la conquista dei più sacrosanti diritti dell'Uomo; voi soli, Italiani, siete ancora sottoposti a pravissime leggi, vivete ineguali, senza diritto, oppressi da doveri d'ogni sorta; lavorate, e il frutto de' vostri sudori oltrepassa le Alpi o serve ai bagordi delle tante reggie stabilite nella vostra bella Penisola.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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