X.
Ogni giorno dava una mentita all'utopia monarchico-costituzionale dei moderati. La repubblica, non desiderata, impossibile, dicevano, nelle presenti condizioni d'Europa, sorgeva in Francia e vinceva. I principi che dovevano, in Italia, rifarci l'etą dell'oro, indietreggiavano. Le leghe annunziate come imminenti dai politici d'anticamera non si stringevano. Il papa rigeneratore del mondo non s'attentava di rigenerare la curia di Roma, s'irritava delle esigenze modestissime de' suoi lodatori, dichiarava di non voler detrarre un menomo che dall'autoritą irresponsabile degli antecessori, lasciava che corresse nella Svizzera sangue di cittadini per mano di cittadini anzichč proferire il richiamo de' gesuiti. La questione di libertą si scioglieva in Sicilia coll'armi; e poi che rappresentanza italiana non esisteva nč poteva esistere dove i monarchi erano dichiarati tutti intangibili, l'isola si separava dal regno. La Toscana e il Piemonte inoltravano sulla via; ma a balzi, per virtł di sommosse, per moto popolare dal basso all'alto. E la questione lombarda sorgeva ogni giorno pił minacciosa, pił urgente a chiedere soluzione non di parole, ma d'armi. Armi regie o di popolo? I moderati, da pochi in fuori che antivedevano e predicavano - anche coll'Austria! - l'opposizione legale, sentirono che a salvare la causa del progresso regio in Italia, era indispensabile che la monarchia si facesse iniziatrice d'emancipazione nazionale, e decretarono Carlo Alberto spada d'Italia e liberatore magnanimo del Lombardo-Veneto.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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