Nel XIX secolo, la voce nazione suona ben altro che una emancipazione di razza. Il grido di Viva Italia! che i Bandiera e i loro fratelli di martirio in Cosenza cacciarono lietamente morendo, era grido di libertā: grido religioso d'unione, di nuova vita, di affratellamento fra quanti popolano questa terra divisa e fatta impotente da tirannidi straniere e domestiche. Quel grido fu raccolto dai milioni, e le agitazioni degli ultimi tre anni ne sono il commento. Il popolo vuol essere una famiglia: famiglia potente di vita collettiva, di bandiera propria, di leggi comuni, di nome, di gloria, di missione riconosciuta in Europa. Idoli suoi, meritamente o no, sono tutti coloro che dovrebbero o potrebbero pių facilmente dargli una patria: nemici suoi quanti ei considera, a torto o a ragione, avversi a questo pensiero, a questo suo supremo bisogno. Tutte le parole, tutti i programmi che i falsi profeti gli han messo da tre anni innanzi ebbero il suo plauso perchč gli dissero che dovevano fruttargli(136) la patria; poi passarono rapidi come speranze deluse; e la sola parola, il solo eterno programma ch'ei va ripetendo, č quello di ITALIA; chi non intende questo ch'io dico non intende popolo, nč storia, nč provvidenza. L'ITALIA VUOL ESSERE. - Noi siamo in aperta rivoluzione; e questa rivoluzione, che si compirā checchč avvenga, e muterā la carta e le sorti d'Europa, č innanzi tutto una rivoluzione NAZIONALE.
Ogni rivoluzione ha un elemento nuovo, una forza propria, una leva speciale corrispondente allo scopo che deve raggiungersi.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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