Una rivoluzione nazionale può iniziarsi da chicchessia(137); ma non può compirsi che da un'ASSEMBLEA NAZIONALE.
E quest'Assemblea non può escire legittima ed efficace che dall'elezione popolare: eletta da governi o da Stati, non potrebbe rappresentare che il vecchio principio, più o meno modificato, di smembramento contro il quale il paese s'agita e s'agiterà: - non può aver limite il mandato, perchè ogni mandato chiamerebbe, più o meno, i vecchi poteri, contro i quali il paese è commosso, a decidere le condizioni della nuova vita cercata.
L'Assemblea nazionale non può dunque essere che COSTITUENTE. Dove nol fosse, l'agitazione non soddisfatta ricomincerebbe il dì dopo.
Non v'è che UNA ITALIA. L'Italia del nord, le tre Italie, le cinque Italie, sono bestemmie di sofisti o trovati di politica cortigianesca condannati dal nascere all'impotenza.
Il popolo d'Italia intende costituirsi in nazione: cerca una forma di nazionalità che più convenga ai suoi futuri destini in Europa; e questa forma non può escire che dal voto di tutti, non può sancirsi accettata da tutti e durevole fuorchè da una ASSEMBLEA COSTITUENTE ITALIANA. La parola proferita, con autorità di potere, da Montanelli e Guerrazzi avrà presto o tardi adesione, non dai principi, ma dai popoli di tutta Italia. La scienza politica d'un popolo che si rigenera è semplice; i sofismi e i trovati cortigianeschi non prevarranno(138) lung'ora.
E s'anche la costituente italiana decreterà monarcato e federalismo, noi, repubblicani unitarî, non rinegheremo ciò ch'oggi diciamo.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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