L'insurrezione lombarda era vittoriosa su tutti i punti quando le truppe regie inoltrarono sul territorio; e si stendeva sino al Tirolo. i volontarî vi s'avviarono, dando la caccia al nemico. I passi che di là conducono alle valli dell'Adda e dell'Oglio erano occupati dai nostri. L'insurrezione del Veneto s'era compita con miracolosa rapidità e poneva in mano dei montanari della Carnia e del Cadore i passi che guidano dall'Austria in Italia. Nostre erano Palma ed Osopo. Il mare e le Alpi, come scrive Cattaneo, erano chiusi al nemico. E lo erano per sempre, se all'Alpi ed al mare, al Tirolo e a Venezia, non alle fortezze e al Piemonte, avesse saputo o voluto, come a punti strategici d'operazione, guardare la guerra regia.
L'entusiasmo nelle popolazioni era grande, quanto lo sconforto nel nemico. Una sottoscrizione aperta in Milano il 1.° d'aprile per sovvenire alle spese correnti governative aveva prodotto, il 3, la somma di lire austriache 749 686; un imprestito di 24 milioni di lire proposto dal governo provvisorio trovava, allora, presti ad offrirsi, e senz'utili, i capitalisti(205)). Gli uomini correvano a dare il nome ai CORPI FRANCHI o alle guardie nazionali; le donne gareggiavano, superavano quasi in entusiasmo i giovani dell'altro sesso: preparavano cartuccie, sollecitavan di casa in casa sovvenzioni al governo, soccorrevano negli ospedali ai feriti(206)). Gli Austriaci si ritraevano per ogni dove impauriti, disordinati, tormentati dai volontarî, mancanti di viveri. I soldati italiani disertavano le loro file: in Cremona, il reggimento Alberto, il terzo battaglione Ceccopieri, e tre squadroni di lancieri, in Brescia parte del Haugwitz(207)), altri altrove.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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