L'emancipazione della Lombardia doveva intanto comprarsi col tributo annuo di quattro milioni di fiorini all'impero, col pagamento annuo d'una rendita di circa dieci milioni di fiorini, trasportata sul monte Lombardo-Veneto, come parte nostra del debito pubblico dell'impero, e coll'obbligo di combattere colle nostre truppe le battaglie dell'Austria. Senza il Veneto e col nemico in Verona e sulla linea dell'Adige, la Lombardia avrebbe, nel primo momento favorevole ai re, trovato illusorî codesti patti. Pur non vedo che fossero mai seriamente proposti; e diresti che tanta espansione d'intenzioni pacifiche dall'Austria al ministero inglese non avesse intento, passati i primi terrori, da quello in fuori di allettare, senza compromettersi con comunicazioni dirette, il Piemonte. Soltanto il 13 giugno un armistizio fu proposto da Wessemberg al conte Casati, con basi di pace risguardanti il solo Lombardo; ma non tendeva che a dare un po' di tempo ai rinforzi; e il 18 un dispaccio di Ponsomby avvertiva Palmerston che Radetzky, al quale era stato commesso dal Wessemberg non di conchiudere ma di proporre armistizio, dissentiva, ripromettendosi meglio dall'armi(234)).
E a questo somma la storia, nota fin qui, della diplomazia di quel tempo: volpina al solito per parte dell'Austria, nulla per parte del Piemonte, se non in quanto appajono qua e lā indizi d'un mistero che forse il tempo sciorrā. Il solo incidente che conforti l'animo e splenda, come gemma nel fango, di mezzo a questa abbietta prosa di cancellerie, č il subito generoso commoversi della popolazione lombarda ogni qual volta serpeggiavano rumori d'abbandono di Venezia e di pace all'Adige.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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