Le giornate di marzo possono e devono rifarsi quando che sia. Ricordino essi allora l'insegnamento.
I Piemontesi hanno l'obbligo di provare all'Italia e all'Europa che essi sono Italiani e non servi d'una famiglia di re, ch'essi mossero alle battaglie nei piani lombardi, non come cieco stromento di voglie ambiziose d'un uomo o di pochi raggiratori, ma come apostoli armati del pių bel concetto che Dio possa spirare nei petti umani: la creazione d'un popolo, la libertā della patria. Hanno l'obbligo di provare ch'essi non furono nč codardi nč ingannatori, ma ingannati essi pure e vinti per colpe altrui. Hanno l'obbligo di lacerar quel trattato che li accusa impotenti, di restituire all'esercito l'antica fama immeritamente perduta, di cancellare nel sangue nemico la vergogna della disfatta, e dire ai loro fratelli dubbiosi: noi siam la spada d'Italia. Sia la loro bandiera quella di ventisei milioni di liberi: sia la loro parola di riscossa: ROMA e MILANO, unitā e indipendenza; sia il loro esercito la prima legione dell'esercito nazionale. Ben altra gloria č codesta che non quella d'essere frammento regio senza base e senza avvenire, continuamente oscillante mercč regnatori deboli o tristi, fra la minaccia dell'Austria e il giogo de' gesuiti.
Compiano la Lombardia e il Piemonte il debito loro. Roma e l'Italia non falliranno all'impresa.
ATTIDELLA REPUBBLICA ROMANA
I.
(La repubblica romana fu proclamata dall'Assemblea eletta dal suffragio universale il 9 febbrajo 1849. Il 24, i membri detti della Montagna nella Costituente Francese scrissero un indirizzo di congratulazione fraterna e promessa d'ajuto alla Costituente romana.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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