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      Qualunque ne sia l'intenzione, la salvezza del principio liberamente consentito dal popolo, il diritto delle nazioni, l'onore del nome romano, comandano alla repubblica di resistere.
      La repubblica resisterà. È necessario che il popolo provi alla Francia e al mondo che non è popolo di fanciulli, ma popolo d'uomini e d'uomini che un tempo diedero leggi e incivilimento all'Europa. È necessario che nessuno possa dire: i Romani vollero, ma non seppero essere liberi. È necessario che la nazione francese impari, dalla nostra resistenza, dalle nostre dichiarazioni, dal nostro contegno, la ferma nostra decisione di non soggiacere più mai al governo aborrito che rovesciammo.
      Il popolo lo proverà. Chi pensa altrimenti disonora il popolo e tradisce la patria.
      L'Assemblea è in permanenza. Il Triumvirato adempirà, checchè avvenga, al proprio mandato.
      Ordine, calma solenne, energia concentrata. Il governo vigila inesorabile su qualunque tentasse di travolgere il paese nell'anarchia o d'operare a danno della repubblica.
      Cittadini, ordinatevi, stringetevi intorno a noi; Dio e il Popolo, la legge e la forza trionferanno.
     
      25 aprile 1849.
     
      (Stesi a un tempo la protesta che l'Assemblea costituente mandò lo stesso giorno al generale Oudinot.)
      L'Assemblea romana, commossa dalla minaccia d'invasione del territorio della repubblica, conscia che questa invasione, non provocata dalla condotta della repubblica verso l'estero, non preceduta da comunicazione alcuna da parte del governo francese, eccitatrice di anarchia in un paese che tranquillo e ordinato riposa nella coscienza dei proprî diritti e nella concordia dei cittadini, viola a un tempo il diritto delle genti, gli obblighi assunti dalla nazione francese nella sua costituzione e i vincoli di fratellanza che dovrebbero naturalmente annodare le due repubbliche, protesta in nome di Dio e del Popolo contro l'inattesa invasione, dichiara il suo fermo proposito di resistere e rende mallevadrice la Francia di tutte le conseguenze.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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