E gli stanno intorno i più inesorabili fra i cospiratori di Gaeta.
Romani! Noi abbiamo vinto i primi assalitori; noi vinceremo i secondi.
Il sangue dei migliori tra i patrioti napoletani, il sangue dei nostri fratelli della Sicilia, pesano sulla testa del re traditore. Dio, che accieca i perversi, e dà forza ai difensori del diritto, vi sceglie, o Romani, a vendicatori.
Sia fatta la volontà della patria e di Dio!
In nome dei diritti che spettano ad ogni paese, in nome dei doveri che spettano a Roma verso l'Italia e l'Europa - in nome delle madri italiane che hanno maledetto a quel re, e delle madri romane che benediranno ai difensori dei loro figli - in nome della nostra libertà, del nostro onore, della nostra coscienza - in nome di Dio e del Popolo - resisteremo. Resisteremo, milizia e popolo, capitale e provincia. Sia Roma inviolabile come l'eterna giustizia. Noi abbiamo imparato che basta per vincere il non temer di morire. Viva la Repubblica!
2 maggio 1849.
XI.
POPOLI DELLA REPUBBLICA!
Le truppe napoletane hanno invaso il vostro terreno, e marciano su Roma.
Cominci la guerra del popolo.
Roma farà il suo dovere. Le provincie facciano il loro.
Il momento è giunto per uno sforzo supremo. Per quanti credono nella dignità dell'anima loro immortale, nell'inviolabilità dei loro diritti, nella santità dei giuramenti, nella giustizia della repubblica, nell'indipendenza dei popoli, nell'onore italiano, è debito in oggi l'agire. Per quanti hanno a cuore la propria libertà, le proprie case, la famiglia, la donna dell'amor suo, la terra nativa, la vita, l'agire è necessità. Vita, libertà, averi, diritti, ogni cosa, cittadini, v'è minacciata, ogni cosa vi sarà tolta.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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