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      Il Triumvirato decreta:
      Art. 1.° I Francesi, fatti prigionieri nella giornata del 30 aprile, sono liberi, e verranno inviati al campo francese.
      Art. 2.° Il popolo romano saluterà di plauso e dimostrazione fraterna, a mezzo giorno, i prodi soldati della repubblica sorella.
     
      7 maggio 1849.
     
     
     
      XIV.
     
      SOLDATI DELLA REPUBBLICA FRANCESE!
     
      Per la seconda volta voi siete spinti, come nemici, sotto le mura di Roma, della città repubblicana che fu culla un tempo di libertà e di valore nell'armi.
      È fratricidio quello che vi comandano i vostri capi.
      E quel fratricidio, se potesse mai consumarsi, sarebbe colpa mortale alla libertà della Francia. I popoli sono mallevadori l'uno per l'altro. La repubblica, spenta fra noi, porrebbe una macchia incancellabile sulla vostra bandiera, rapirebbe alla Francia un alleato in Europa, sarebbe un nuovo passo inoltrato sulla via della ristorazione monarchica, verso la quale un governo ingannatore o ingannato spinge la bella e grande vostra patria.
      Roma dunque combatterà come ha combattuto. Essa sa di combattere per la sua libertà e per la vostra.
      Soldati della repubblica francese, mentre voi movete ad assalto contro la nostra bandiera tricolore, i Russi, gli uomini del 1815, movono contro l'Ungheria e sognano di Francia.
      Poche miglia da voi, un corpo napoletano, vinto pochi giorni addietro da noi, tiene sollevata una bandiera di dispotismo e d'intolleranza. Poche leghe da voi, sulla vostra sinistra, una città repubblicana, Livorno, resiste, mentre noi vi parliamo, all'invasione austriaca.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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