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      Si stenda intorno all'esercito, che inalza bandiera non nostra, un cerchio di fuoco o il deserto. La repubblica, mite e generosa finora, sorga terribile nella minaccia.
      Roma starà.
     
      21 maggio 1849.
     
     
     
      XIX.
     
      Al signor Lesseps.
     
      SIGNORE,
     
      Ebbi l'onore di trasmettervi, nella nota del 16, alcuni dati sull'accordo unanime che accompagnò l'instaurazione della nostra repubblica. Oggi, è necessario parlarvi della questione attuale com'è posta nel fatto, se non nel diritto, tra il governo francese e il nostro. Vorrete, speriamo, concederci il franco discorso richiesto egualmente dall'urgenza della situazione e dalle simpatie internazionali che devono animare tutte le relazioni tra la Francia e l'Italia. Tutta la nostra diplomazia sta nel vero; e nel carattere dato, o signore, alla vostra missione abbiamo pegno che quanto diremo sarà interpretato nel miglior modo possibile. Permettetemi di risalire per pochi istanti alla sorgente della situazione attuale.
      Dopo conferenze e accordi ch'ebbero luogo, senza che il governo della repubblica romana fosse chiamato a prendervi parte, fu, qualche tempo addietro, deciso dalle potenze cattoliche europee: 1.° Che una modificazione politica era necessaria nel governo e nelle instituzioni dello Stato romano; 2.° che questa modificazione avrebbe a base il ritorno di Pio IX, non solo come papa - a questo non porremmo ostacolo alcuno - ma come principe e sovrano temporale; 3.° che se per raggiungere intento siffatto, un intervento concertato fosse giudicato indispensabile, l'intervento avrebbe luogo.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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