XXV.
(Le linee seguenti rispondevano a un'ultima intimazione del generala Oudinot, quando i Francesi erano già sul primo bastione a sinistra della porta San Pancrazio.)
Abbiamo l'onore di rimettervi la risposta dell'Assemblea alla vostra comunicazione del 12.
Noi non tradiamo mai le nostre promesse. Abbiamo promesso difendere, in esecuzione degli ordini dell'Assemblea e del popolo romano, la bandiera della repubblica, l'onore del paese e la santità della capitale del mondo cristiano, e manterremo la nostra promessa.
Gradite, generale, l'assicurazione della nostra distinta considerazione.
13 giugno 1849.
XXVI.
(Risposta a una lettera indirizzata dal signor de Corcelles, inviato straordinario della repubblica francese, al signor de Gerando, cancelliere dell'ambasciata francese in Roma. La lettera tentava scusare la contraddizione patente fra gli accordi di Lesseps e l'assalto dato a Roma dal generale Oudinot.)
SIGNORE,
La lettera che il signor de Corcelles vi scrive con data del 13, e che m'è da voi cortesemente comunicata, non invalida affatto, dovete ammetterlo, la risposta data dall'Assemblea costituente romana alla intimazione del generale Oudinot. Poco monta la data di uno o di altro dispaccio francese; poco monta che il signor Lesseps fosse o no richiamato al momento della firma apposta da lui alla convenzione del 31 maggio.
Una sola parola risponde a ogni cosa: l'Assemblea ignorava; essa non ebbe mai comunicazione officiale di quei dispacci.
La questione diplomatica è dunque, per noi, posta in questi termini:
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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