I vostri padri, o Romani, furon grandi, non tanto perchè sapevano vincere, quanto perchè non disperavano nei rovesci.
In nome di Dio e del Popolo, siate grandi come i vostri padri. Oggi, come allora, e più che allora, avete un mondo, il mondo italiano, in custodia.
La vostra Assemblea non è spenta, è dispersa. I vostri Triumviri, sospesa per forza di cose la loro pubblica azione, vegliano a scegliere, a norma della vostra condotta, il momento opportuno per riconvocarla.
5 luglio 1849.
GIUSEPPE MAZZINI.
SCRITTISUL MEDESIMO PERIODO
(Gli scritti che seguono sono, in certo modo, epilogo al dramma di Roma, e conchiudono il periodo che abbraccia il 1848 e il 1849. Li pubblicai dalla Svizzera.)
LETTERA AL MINISTERO FRANCESE.
Ai signori Toqueville e Falloux, ministri di Francia.
SIGNORI!
Se voi, ne' vostri discorsi del 6 e del 7 agosto, non aveste calunniato che me, tacerei: non ho provato mai nella vita se non indifferenza per la calunnia e supremo disprezzo pei calunniatori. Ma voi faceste segno delle vostre calunnie una intera rivoluzione, santa nel suo diritto, pura d'eccessi nel suo sviluppo: un intero popolo, buono, valoroso e notabile per affetto all'ordine e abitudini di disciplina, tramandate ad esso dagli antichi suoi padri. Uomini consacrati da lunghi studî alla serena imparzialità filosofica, avete non per tanto, pe' vostri fini, ripetuto impassibili all'Assemblea le volgari accuse d'anarchia, di terrore e di setta, gittate per più mesi, pascolo a un pubblico ignaro, da gazzettieri pagati perchè si spianasse la via all'iniqua impresa contro la romana repubblica.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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