Mentiste tutti, o signori, da colui ch'è primo tra voi sino all'ultimo de' vostri agenti, a noi, all'Assemblea, alla Francia e all'Europa, quando deste ripetutamente, dal primo giorno della nefanda impresa sino a jeri, promesse di protezione, di fratellanza, di libertà che avevate fermo in animo di tradire.
IV.
Stretti in concerto con Gaeta, colla Spagna e coll'Austriaco, deliberati di rovesciare ogni segno di libertà repubblicana in Roma, e dopo avere lungamente cospirato tanto da illudervi a credere che la riazione retrograda avrebbe tra noi secondato le vostre mire, voi mendicaste i sussidî all'Assemblea, ingannandola - e risulta irrepugnabilmente dalle discussioni posteriori - sull'intento della spedizione. E ingannaste la commissione incaricata d'interrogarvi, i soldati ai quali persuadeste in Tolone che li guidavate a battersi contro gli Austriaci; gli abitanti di Civitavecchia fra i quali scendeste, come ladro mascherato, con due proclami, uno dei quali distruggeva l'altro; poi, quando la giornata del 30 commosse gli animi a sdegno, di bel nuovo l'Assemblea, mandando Lesseps a eseguire il decreto del 7 e scrivendo lo stesso giorno al generale Oudinot che tenesse fermo e avrebbe rinforzi; poi il vostro inviato medesimo, dandogli istruzioni che lo autorizzavano a fare secondo il concetto dell'Assemblea e ingiungendogli nondimeno di mantenersi in accordo con Rayneval che aveva istruzioni direttamente contrarie; poi noi; poi tutti - oggi forse ingannate il Papa, al quale prometteste ridare, senza condizioni, l'autorità e che ora, non sapendo come farvi perdonare dalla Francia d'averla disonorata, vorreste ridurre a proconsole costituzionale dipendente dalla vostra politica.
| |
Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
|
|
Assemblea Francia Europa Gaeta Spagna Austriaco Roma Assemblea Tolone Austriaci Civitavecchia Assemblea Lesseps Oudinot Assemblea Rayneval Papa Francia
|