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      Pur nondimeno non avete saputo architettare cosė bene le vostre menzogne che non esca dalle vostre stesse parole diritto perenne in noi di rivolta e condanna assoluta di nullitā per quanto avete operato, per quanto opererete, senza consultar legalmente la volontā del popolo da voi manomesso.
      Il preambolo della vostra Costituzione, nell'art. 5, vi grida: LA FRANCIA RISPETTA LE NAZIONALITĀ STRANIERE.... ESSA NON IMPIEGA MAI LE SUE FORZE CONTRO LA LIBERTĀ D'ALCUN POPOLO. E strozzati da quell'articolo che vorreste, ma non osate ancor lacerare, mancanti a un tempo di coscienza della virtų e dell'energia della colpa, avete balbettato parole che l'Europa ha raccolto e ch'oggi sono tortura all'anima vostra.
      Odillon Barrot, l'uomo che aveva, il 31 gennajo 1848, affermato il diritto assoluto d'ogni Stato italiano alla libertā e all'indipendenza(245)) - dichiarava alla commissione dell'assemblea che il pensiero del governo non era di far concorrere la Francia alla distruzione della repubblica in Roma... e ch'esso opererebbe libero d'ogni solidarietā con altre potenze. E quando il relatore della commissione riferiva il 16 aprile all'Assemblea queste dichiarazioni, il presidente del Consiglio diceva: Io non rinnego una sola delle parole da me pronunziate davanti alla commissione e riferite a quest'Assemblea. E insisteva: Noi non andremo in Italia per imporre un governo, nč quello della repubblica, nč altro... Noi non vogliamo usare delle forze della Francia per difendere in Roma una o altra forma di governo: no!


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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