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      Roma č il centro, il core d'Italia, il palladio della missione italiana.
      E la cittą che cova forse tra le sue mura il segreto della vita religiosa avvenire, puņ sostenere pazientemente il breve indugio che l'armi vostre hanno inaspettatamente frapposto allo svolgersi de' suoi fati.
     
     
     
      VII.
     
      Voi siete ministri di Francia, signori: io non sono che un esule. Voi avete potenza, oro, eserciti e moltitudini d'uomini pendenti dal vostro cenno; io non ho conforti se non in pochi affetti, e in quest'alito d'aura che mi parla di patria dall'Alpi e che voi forse, inesorabili nella persecuzione come chi teme, v'adoprerete a rapirmi. Pur non vorrei mutar la mia sorte con voi. Io porto con me nell'esilio la calma serena d'una pura coscienza. Posso levare tranquillo il mio occhio sull'altrui volto senza temenza d'incontrar chi mi dica Tu hai deliberatamente mentito. Ho combattuto e combatterņ senza posa e senza paura dovunque io mi sia, i tristi oppressori della mia patria: la menzogna, qualunque sembianza essa vesta; e i poteri che, come il vostro, s'appoggiano a mantenere o ricreare il regno del privilegio, sulla corruttela, sulla forza cieca e sulla negazione del progresso nei popoli: ma ho combattuto con armi leali; nč mai mi sono trascinato nel fango della calunnia, o avvilito ad avventare la parola assassino contro chi m'era ignoto ed era forse migliore di me.
      Dio salvi a voi, signori, il morir nell'esilio; perchč voi non avreste a confortarvi coscienza siffatta.
     
      Settembre 1849.
     
     
     
     
      ROMAE IL GOVERNO DI FRANCIA


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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