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      Noi pubblichiamo tradotta letteralmente dal Monitore l'intera discussione(248)) e lo facciamo per due ragioni: perchè gl'Italiani v'imparino come, smarrita la fede in un principio e sostituito alla religione del vero il culto dell'egoismo, si cada in fondo d'ogni sozzura, e perchè i nostri nemici vedano che, diversi da essi, noi non temiamo pubblicità d'avverse dottrine. In Roma, quando reggevano i repubblicani, la stampa era libera: oggi il silenzio assoluto v'è imposto alla parte nostra. Una circolare del ministro Dufaure vieta con minaccie severe l'introduzione in Francia dell'Italia del Popolo, e i suoi doganieri, aggiungendo il furto al divieto illegale, confiscano copie avviate agli Stati Uniti d'America; noi diciamo ai nostri: Eccovi le argomentazioni degli uomini che v'hanno tolto la libertà; leggete e sia maturo il vostro giudizio.
     
      Non so s'io m'illuda; ma credo che per ciò che riguarda coraggio di verità o schiettezza d'affermazioni, la questione fra noi e gli uomini del governo francese sia, per gli onesti d'Europa, decisa. Noi possiamo peccare d'utopia, d'audacia, d'ogni cosa fuorchè di menzogna o di gesuitismo; e gli uomini che hanno rovesciato la nostra repubblica hanno tanto cumulo di menzogne, chiarite da tali prove documentate, sulla loro coscienza, che nessuno oggimai può esiger da noi nuove confutazioni di vecchie imposture ripetute sfacciatamente dai ministri o dai loro seguaci nell'ultima discussione. Le nostre mani, le mani di quei che ressero la repubblica in Roma, sono pure di colpe e di sangue.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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