Libertà, in Roma, signore! Ma quale? libertà di stampa? d'associazione? di parola? di voto? d'insegnamento? di persona? protetta da milizia cittadina? da rappresentanze inamovibili fuorchè dal popolo? perchè nol diceste? perchè non vel chiesero? Fu ignoranza, codardia, indifferenza? Fu da parte vostra un insulto cacciato alla vittima?
La libertà di Roma, signore - io ricapitolerò cose note per la Francia che dimentica facilmente - la libertà di Roma è lo scioglimento della guardia civica, mantenuto in onta al decreto del 6 luglio che diceva nell'articolo secondo: essa sarà IMMEDIATAMENTE riordinata secondo le sue basi primitive: - il divieto d'ogni circolo e d'ogni associazione politica: - il sequestro delle armi che lascia l'onesto indifeso dal ladro e dal masnadiere: - la soppressione di tutti i giornali dai governativi in fuori: - la commissione instituita, in onta alle vostre promesse, il 23 agosto 1849 per rintracciare e punire gli attentati commessi contro la religione e i suoi ministri sotto il governo della repubblica: - le vessazioni contro i forestieri, le denunzie di locandieri, le condizioni al soggiorno in Roma riordinate dalla notificazione del 31 agosto: - la disposizione del 3 settembre colla quale ogni stamperia deve, sotto pena di gravi multe e di prigione, consegnare al governo l'elenco preciso e progressivo de' suoi tipi e de' suoi operaî: - la commissione di censura instituita per tutti gli impiegati della repubblica, la destituzione pressochè generale e da settecento famiglie cacciate nella miseria: - la dispersione dell'esercito e l'esilio di quasi tutti gli uffiziali: - la sospensione di tutti i maestri d'ogni categoria pronunziata il 17 ottobre: - il richiamo degli uffici di polizia e della sbirraglia di tutti gli uomini della reazione e del fecciume dei sicarî di Gregorio XVI: - il ristabilimento dell'inquisizione e del vicariato.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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