Bastava per questo un affetto di virtù, un pensiero di amore; e se l'amore e la virtù non allignavano nell'anima vostra, bastava un savio calcolo dell'intelletto, un guardo che s'addentrasse nel passato e spiasse il futuro. Voi non potevate, quand'anche aveste sentito a fremervi dentro il suo genio, ricominciare Napoleone: se l'èra dei popoli non fosse stata che sogno, egli era tale da non morir che sul trono. Voi non potevate che trasformare il concetto: ricordarvi che s'egli sorgeva per propria potenza, e sugli ultimi stanchi giorni d'una repubblica, voi sorgevate per elezione di popolo in una repubblica nascente e pregna di fati: ricordarvi che se Napoleone aveva, conscio o inconscio, preparato colla eguaglianza civile, coll'armi e colle leggi europee il terreno alla novella unità, era - e i popoli ve ne avvertivano col sorgere spontaneo per ogni dove - impresa compita: ricordarvi che avevate incontrato e salutato fratelli nell'esilio Polacchi, Italiani, Alemanni rappresentanti la stessa fede; e dire: io inizio, in nome del Popolo, l'epoca nuova: porto, io proscritto di jeri, sul seggio di preside della repubblica, il pensiero de' miei fratelli, e dichiaro: la Francia non vuole ch'esistano da oggi innanzi proscritti. La vita è sacra: sacra nel pensiero, sacra nei popoli. Si riveli, s'espanda, si dia forme proprie come nella creazione di Dio. La spada della Francia conquistatrice giace per sempre nella tomba di Napoleone; ma il popolo ha dato un'altra spada alla Francia e questa spada proteggitrice si stenderà dovunque sorga vita vera in un popolo, tra quella vita nascente e chi s'attentasse di soffocarla.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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