Non eravate da tanto. Impotente a ripetere la parte di Napoleone, voi avete travestito i suoi concetti gigantescamente ambiziosi in sogni d'un'ambizioncella tremante, pigmea: in disegni di rivoluzioni consolari o imperiali ideate la sera, svanite al mattino davanti all'agitarsi d'una commissione di permanenza o a un'aspra minacciosa parola di un soldato geloso. Incapace di trasformarne il pensiero e senza idee vostre, senza amore nell'anima, e buja d'intelletto dell'avvenire la mente, voi, d'incertezza in incertezza, di codardia in codardia, siete sceso a ricopiare la parte immorale, dissolvente, atea di Luigi Filippo. Vi circondano, inspiratori, dominatori or l'uno or l'altro, gli uomini di Luigi Filippo. Vi pende sul capo, inevitabile, fatale, la sentenza di Luigi Filippo.
Colla spedizione di Roma voi intendeste a propiziarvi a un tempo la parte cattolica, l'esercito e l'Austria; la parte cattolica piegando il ginocchio davanti al papa nel quale voi non credete: l'esercito accarezzandone l'orgoglio e gli spiriti irrequieti: l'Austria alla quale la paura v'ha fatto complice, ajutandola a soffocare nel centro d'Italia l'elemento temuto e insegnando a tutte le popolazioni italiane ch'esse non devono illudersi a sperare cosa alcuna da voi. Colle leggi repressive, imitate da quelle dell'ultimo regno, intendeste a conciliarvi gli abbienti tremanti del socialismo perchè lo giudicano nelle esagerazioni che falsano quella santa tendenza. Col programma di neutralità ch'oggi, prima di avere ritirate le vostre truppe da Roma, sostituite al programma d'azione della Francia, voi sperate rendervi favorevoli gli uomini della pace.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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