Assente egli al vostro dilemma? l'altero se no no, che suonava naturalmente: liberi con voi o senza voi, si tramuterebbe oggi dunque nella formola servile: liberi per opera vostra o schiavi? Gioverebbe saperlo. Gioverebbe sapere se, mentre gli stranieri s'agitano per noi col grido l'Italia per gl'Italiani, gli uomini della Monarchia piemontese hanno core di presentare ai loro fratelli il programma: o nostri o dell'Austria. Se mai ciò fosse - se mai le imprudenti parole: noi respingiamo la bandiera neutra, giudicando la conciliazione impossibile, fossero le parole, non d'uno o di pochi individui, ma d'un intero Partito - quel Partito diventerebbe immediatamente setta, fazione. Chiunque ha core in Italia e senso di dignità si leverebbe per dirgli: "O non sorgeremo o sorgeremo per essere liberi e padroni di noi; possiamo donarci, non soggiacere a condizioni prescritte." E a noi, uomini non di re ma della Nazione, non rimarrebbe che spiegare esclusivamente la vecchia nostra bandiera, e dirvi: Noi accettiamo l'arbitrio del paese, non quello d'una frazione: se respingete ogni conciliazione, se rovesciate l'altare della sovranità nazionale, noi ci riconcentreremo alla nostra fede individuale e grideremo Repubblica.
No; non è. Voi non siete interprete d'un partito. Le aspirazioni degli uomini di parte monarchica non vanno tant'oltre. Essi non si arretrerebbero di certo davanti a una violazione della libertà nazionale; taluno fra i vostri lo diceva, ingenuamente immorale, poc'anzi: "vinciamo; poi imporremo"(260)). Ma non osano.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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