Il disegno fu descritto da Pisacane medesimo in una Relazione storica, ch'egli inserì, nel 1849, in un fascicolo dell'Italia del Popolo, pubblicato in Losanna; e lo ricopio, perchè rivela singolarmente, parmi, la tempra dell'ingegno militare di Pisacane.
I monti delle Cave della Creta sono risentite ondulazioni di terreno, comprese fra la strada di Tiradiavoli, che parte da Porta San Pancrazio, costeggia Villa Pamfili e, svolgendo verso destra, conduce al canale di Pio V, e l'altra che, movendo da Porta Cavalleggieri, rasenta le mura Vaticane, passa per la Madonna del Riposo, e curvandosi a sinistra, si unisce alla precedente.
Queste due strade formano quasi un triangolo mistilineo, la cui base si estende lungo la cinta di Roma, compresa fra le due parti nominate; e su questa base è un terreno intricato da casette e giardini, facilissimo a difendersi palmo a palmo. Il rimanente del terreno, compreso nell'area del triangolo, è sgombro affatto, e vantaggioso a ogni truppa che marciasse all'assalto di Villa Pamfili.
L'esercito Romano fu diviso in 5 brigate.
La prima doveva uscire da Porta Cavalleggieri, prendere per punto di direzione il Canale di Pio V, e portarsi a ridosso di Villa Pamfili, cercando penetrarvi.
Tre brigate l'avrebbero seguita a giusta distanza; ma, giunte alla svolta, propriamente all'altura dell'angolo di Villa Pamfili, dovevano far alto e porsi per massa in battaglia, parallelamente e di fronte alla strada dei Tiradiavoli, dalla quale erano separati dai monti della Creta; quindi, cominciando il movimento dalla diritta, marciare in iscaglioni per assalire la detta Villa, non dovendo percorrere che uno spazio di circa 1200 metri.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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