Gli uomini che oggi s'adoprano a smembrare il nostro campo e impedire il moto, furono - prima del 1848, taluni anche dopo - cospiratori, su tutti i punti d'Italia, con noi. E questo aver cospirato con noi li addita tuttavia al Popolo come amatori caldi, attivi, volenti d'Italia, e rende impossibile una mossa imminente, senza che essi vengano a risaperlo. Il Popolo ricorda i loro lavori, gli imprigionamenti patiti, le persecuzioni governative; ignora il loro mutamento, e non sospetta la tattica perenne che essi adoperano in oggi.
E questa tattica, identica negli uomini del Governo Piemontese e nei moderati costituzionali delle altre parti d'Italia, ha invariabilmente tre stadī: promettere, agitare, illudere a sperare in cose giuste - dissuadere, ingigantire i pericoli e le triste conseguenze d'un moto inopportuno, e diffondere sfiduciamenti e paure, quando altri s'appresta a fare - affratellarsi, frammettersi apparentemente a chi fa, quando il fare sembra inevitabile, a strozzare in sul nascere o sviare lentamente il moto dalla via diritta. Tattica siffatta fu adoperata con successo dai moderati, dal 1848 in poi, dieci volte su dieci punti diversi; tanto che pare oggimai pił idiota che credulo chi tuttavia s'abbandona a quelle arti. E tattica siffatta fu adoperata in Napoli, a tradire il concetto dei generosi.
All'annunzio della discesa su Sapri, fu deciso dai nostri d'agire in Napoli. Furono presi i concerti opportuni. Fu determinato il giorno. I capi-popolo aderivano tutti. Il momento era solenne; e, dimenticate tutte le gare, i nostri chiesero agli influenti fra i moderati cooperazione ad un fatto gią iniziato da Pisacane e da' suoi compagni.
| |
Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
|
|
Italia Popolo Italia Popolo Governo Piemontese Italia Napoli Sapri Napoli Pisacane
|