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      In questa nostra malferma e scettica età, le menzogne sono agevolmente credute; senonchè non approdano.
      Voi, insieme con vostro fratello, chiamaste causa sacra, nel 1831(267)), la insurrezione delle popolazioni romane contro il papa; dal 49 in poi voi infliggeste a quella causa l'insulto di demagogica.
      In Arenemberg, nel 1833(268)), diceste che, essendo ogni nobile anima cacciata in esilio dai Governi, o perseguitata, andavate superbo di appartenere alla tribù dei proscritti. Voi avete organizzato dappoi una universale, incessante persecuzione contr'essi.
      Nel 1836, allorchè, dopo l'attentato di Strasburgo, Luigi Filippo vi bandì nell'America, vi dichiaraste conscio di esser reo verso lui, profondamente commosso dalla sua generosa clemenza, e vincolato a non più cospirargli contro(269)). Due anni dopo cospiravate dalla Svizzera. Quattro anni dopo approdaste a Boulogne.
      Nel 1848, vi affrettaste a Parigi, "per seguire la bandiera della Repubblica, e darle prova di devozione"(270)).
      In quello stesso anno scriveste(271)):
      In presenza della sovranità nazionale non posso nè voglio reclamare cosa alcuna oltre i diritti di cittadino francese
      .
      Scriveste, come candidato alla presidenza in novembre(272)): "Non deve esistere ambiguità fra me e voi. Io non sono uomo ambizioso che sogni impero... Educato in libere terre e ammaestrato dalla sventura, rimarrò sempre fedele ai doveri che la volontà dell'Assemblea e i vostri voti m'impongono. Ove io fossi eletto presidente, m'impegnerei sull'onore a cedere, dopo quattro anni, a chi mi succedesse, un potere fatto più forte e la libertà intatta".


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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