Voi, repubblicano ancora, mandaste un esercito a bombardare, far serva, uccidere, schiacciare Roma repubblicana: quell'esercito d'ingiusti invasori è là tuttavia: possiamo noi spegnere la vendetta di Roma? Dobbiamo noi convertire la nostra libera isola in un uffizio di polizia, per sicurtà di quanti amano diventare tiranni? pel re di Napoli, pel Papa, per lo Tsar, per voi o per Soulouque? Non balenan pugnali dove il voto può esprimere il pensiero dell'uomo; non si avventano bombe a carrozze di presidenti o di re, in America, nella Svizzera, in Inghilterra, nel Belgio, in Piemonte. Non ci vengono richieste di leggi contro le cospirazioni da quei paesi, ma solo da voi. Non è da ciò manifesto che
v'ha del marcio nello Stato(283))" di Francia? E dobbiamo noi gratificarvi di privilegi a mantenere la "putredine?" I cospiratori, voi dite, vivono in Inghilterra: d'Inghilterra giungono quelli che attentano alla vostra vita. Chi li spinge qua, se non voi? In quale altra terra sarebbe loro dato di vivere? Da quale altra movere a voi? Ogni anno, ogni sei mesi, i vostri gendarmi ci apportano, sotto scorta, quanti sono malcontenti, o tenuti per tali; possiamo noi addossarci l'incarico di strettamente sorvegliarli in segreto, di circondare ciascun di loro di gendarmi e di spie? Possiamo noi impedire che taluni, quali che siano le loro intenzioni, non ritornino in Francia?
È forse da imputarsi a noi se Kelch e Deron - pure ammettendo che quanto asserite nel vostro manifesto sia vero - ritrovan la via di Parigi?
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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