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      Ciò che rende illegale, immorale, colpevole nell'individuo il richiamarsi alle forze proprie per combattere ciò ch'ei crede ingiustizia, è l'esistenza d'un terzo elemento, d'un terzo potere, d'un arbitro tra l'ingiusto e lui: dove questo elemento intermedio non esiste; dove la coscienza di tutti non ha più voce, direte all'oppresso: dacchè non esiste tribunale a cui tu possa richiamarti, soggiaci; l'ingiusto ha vinto? - La coscienza dell'individuo che sente il proprio diritto, e trova in sè il coraggio per tentare di riconquistarlo ad ogni patto, vi risponderà sempre, d'epoca in epoca: dacchè la società è impotente a tutelarsi e tutelarmi contro l'oppressore, i suoi diritti, i diritti dell'umanità conculcata, vivono in me, e me li assumo. - O legge, o guerra; e vinca chi può. Dove ogni vincolo è spezzato tra la legge e gli uomini d'uno Stato, ogni forza è santa che s'adopera, per qualunque via, a riconnettere gli uni coll'altra. Dove è rotto l'equilibrio fra la potenza d'un solo e la potenza di tutti, ogni individuo ha diritto e missione di cancellare, potendo, la cagione del vizio mortale, e ristabilir l'equilibrio. Davanti alla sovranità collettiva il cittadino tratta riverente la propria causa; davanti al tiranno sorge il tirannicida.
      È fatto, non teoria: legge di logica inesorabile, non sistema d'ingegni irrequieti e sovvertitori. E se questa logica delle cose non balenasse tratto tratto subita, onnipotente attraverso la tenebra che la tirannide stende fra l'uomo e Dio, la tirannide, come gli ultimi imperatori di Roma, farebbe sè stessa Dio.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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