Voi potete, s'ei non riesce, oltraggiarlo; ma i posteri gli porranno sul capo la corona del MARTIRE. S'ei riesce, lo saluterete, voi pure, Liberatore ed Eroe.
III.
Liberatore ed eroe. Non siete voi gli uomini che chiamarono in ogni tempo gloriose le insurrezioni trionfanti, e magnanimi i popoli che le compievano, e che perseguitan oggi coi nomi di demagoghi e settari gli animosi che tentano rifarle e soccombono? Non diceva il Gioberti, vostro, belle, sublimi e portentose le parole DIO E IL POPOLO che splendono sulla nostra bandiera? Non ci salutava egli, quando eravamo potenti del favore di tutta la gioventù, precursori della nuova legge e primi apostoli del rinnovato Evangelo(287)), per poi versare l'insulto sui nostri nomi, quando la gioventù, traviata da false lusinghe, ci abbandonava? Non udii io, nel 1848, parecchî tra gli oratori a voi propizî, ch'oggi dichiarano - perchè credono il principato rifatto potente - essere la guerra regia unica speranza d'Italia, dichiarare a me ed agli amici miei - perchè credevano, caduta Milano, condannato ad impotenza il principato - che, pentiti dell'errore commesso, fidavano esclusivamente alla guerra del popolo l'emancipazione italiana? Non cospiravano meco dieci anni addietro, in nome di una fede rigeneratrice, gli uomini che, nella vostra Camera, citano Machiavelli a provare che la politica non conosce principî, ma solamente calcoli d'utile a tempo, e che son buone le alleanze coi tristi purchè potenti? Non recitano ogni giorno i gazzettieri di parte vostra lodi al Bonaparte imperante in seggio, che abominavano quando non era che pretendente?
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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